La cefalea miotensiva si presenta con caratteristiche ben distinte dall’emicrania. Il dolore infatti si presenta come diffuso e associato a un senso di pesantezza e compressione, ha carattere lieve/moderato senza nausea o vomito e non aumenta con l’attività motoria. Il soggetto che accusa cefalea miotensiva la descrive classicamente come una sensazione di “casco o berretto stretto”, associato ad un indolenzimento e una rigidità miofasciale, specie del tratto cranio-cervicale. La cefalea miotensiva si manifesta spesso a seguito di traumi sulla componente sacro-coccigea, colpi di frusta da tamponamento, periodi di forte stress psichico, carenza di sonno e affaticamento visivo.

In questi casi, il trattamento osteopatico sarà incentrato al rilascio miofasciale della componente muscolare sotto-occipitale, caratterizzata da quattro muscoli (obliquo superiore, obliquo inferiore, piccolo retto e grande retto posteiore della testa) che se contratti possono ostacolare il passaggio dei nervi del plesso cervicale. Non a caso, una forma di cefalea miotensiva molto comune è la “Nevralgia di Arnold”, che vede interessato proprio il secondo nervo del plesso cervicale e la cui manifestazione si presenta come un dolore sordo che insorge dalla zona occipitale fino in avanti sopra l’occhio, in zona frontale. Altre approcci di riferimento per il trattamento sono l’osso sacro, alcune zone addominali, come la loggia epatica, e la componente diaframmatica per le relazioni neurologiche e muscolari.