Osteopatia fluidica

BLT

Trattamento

Nel rivolgersi ad un osteopata può capitare di sentir menzionare un approccio osteopatico in campo “fluidico” o “biodinamico”, o di tecniche fluidiche. Per un paziente non è facile comprendere rapidamente di cosa si tratti, né tantomeno conoscerne le indicazioni o i meccanismi d’azione.  Essendo per noi osteopati di Therapeos uno dei principali approcci da noi utilizzati, vorremmo descriverne rapidamente gli innumerevoli benefici terapeutici che si possono ottenere.

Innanzitutto si tratta di un insieme di tecniche rilassanti e non invasive rivolte al “sistema”, inteso come globalità, rispettando il concetto principe dell’osteopatia: il corpo è un’unità e come tale va indagato e trattato.

L’osteopatia fluidica ha un fondamento che si radica nell’embriologia dell’essere umano. Per spiegarlo in breve sappiamo che l’essere umano si sviluppa ed evolve a partire dal giorno del suo concepimento. Sviluppo ed evoluzione sono relativi a certi tipi di “forze”, che vengono definite “biodinamiche”, dà cui il nome dell’approccio, con una grossa funzione sul metabolismo (quando parliamo di metabolismo intendiamo la funzionalità di ogni cellula) e sulla morfologia della struttura: in poche parole ci rendono quello che siamo. Sono forze a tutti gli effetti, quindi implicano un certo vettore meccanico che modifica, plasma le nostre cellule fino alla differenziazione e specializzazione ultima, ad esempio le cellule che compongono i nostri muscoli, diventano cellule specializzate “muscolari”, proprio grazie alle forze “biodinamiche”.

La svolta interessante da un punto di vista terapeutico è relativa al fatto che queste forze non si perdono in età adulta, bensì ne manteniamo gelosamente un “residuo”, che può essere attivato dall’operatore osteopata tramite il cosiddetto approccio fluidico. In effetti si utilizzeranno tecniche finalizzate a risvegliare queste forze che se inizialmente hanno una funzione nel plasmare e formare il nostro organismo, successivamente hanno un elevato potere correttivo e terapeutico.

Con questo tipo di approccio l’attività auto-regolativa del corpo diventa massimale, questo permette di raggiungere miglioramenti della condizione clinica e sintomatologica con pochi e mirati interventi osteopatici.

Tutti sappiamo che siamo fatti principalmente di acqua, se parliamo di peso circa il 60% del corpo è fatto da acqua, ma se consideriamo la molarità osserveremo che il 98% della nostra costituzione è su base acquosa. Comprendiamo, allora, quanto sia importante lavorare sui fluidi: il muscolo, cosi come l’osso o tantissime altre strutture, in origine sono acqua, e mantengono memoria di tale aspetto embriologico. L’osteopata ha il compito di riattivare questa memoria con alto potenziale terapeutico.

Quali sono le indicazioni al trattamento fluidico?

Essendo un approccio non invasivo e privo di controindicazioni, non ci sono limiti. L’obiettivo dell’osteopata è quello di ripristinare capacità auto-regolativa, ovvero SALUTE e RISORSA della persona che entra in studio. Va da sé che qualsiasi disfunzione o, peggio, malattia rappresenta un ostacolo alla salute e al normale fluire dei liquidi, espressività di risorsa. In tal caso l’operatore rileva tramite palpazione dei movimenti fluidici alterati e disfunzionali, che necessitano di essere corretti.

Il trattamento osteopatico serve a rimuovere questi ostacoli, innalzando al massimo il livello di salute della persona, con l’obiettivo di abbassare l’attività di tutti i processi infiammatori riscontrati.

Riassumerei il tutto con una semplice equazione:

Maggior risorsa e salute = Minore infiammazione e malattia.

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