Cranio
L’approccio al cranio rappresenta un metodo di lavoro esclusivo, e in taluni casi elettivo, della medicina osteopatica, strutturato e diffuso da quasi un secolo. Fra tutte le zone “chiave” del nostro corpo, il cranio è probabilmente quella che più di tutte ne evidenzia le caratteristiche di globalità. Il trattamento del cranio consta di numerose tecniche atte a normalizzare le disfunzioni a carico delle strutture ossee, delle fasce e dei muscoli, dei legamenti e delle articolazioni come quella temporo-mandibolare. A questo si associano una serie di tecniche più sottili, definite “fluidiche” (vedi approfondimento) finalizzate a riequilibrare il sistema nervoso autonomo, ridurre le tensioni delle fasce profonde e dare mobilità a tutte quelle strutture connesse al sistema nervoso centrale e al midollo spinale. A seguire le condizioni cliniche per cui l’approccio osteopatico al cranio può rappresentare un supporto e, a volte, una soluzione.
- Cefalee ed emicranie
- Vertigini, acufeni e disturbi audio-vestibolari
- Nevralgie
- Disordini dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare)
- Disturbi del sonno
- Sintomi vegetativi (vago-mediati)
- Traumi cranici o facciali
- Disordini logopedici (di supporto alla terapia)
- Disturbi della sfera foniatrica e laringoiatrica
Vista la severità che si riscontra spesso in alcune sintomatologie e l’entità di alcune tecniche “dimostrate” sui social network, è nostra premura precisare che il nostro approccio e le tecniche utilizzate sono prive di controindicazioni, indolori e vengono effettuate in una condizione di rilassatezza del paziente, nel totale rispetto della persona e dei tessuti che si vanno a trattare.