DISFUNZIONI DELLA MOTILITA’ GASTRO-INTESTINALE
Le disfunzioni gastro-intestinali tendono a rallentare il normale transito del bolo alimentare o fecale e rappresentano una condizione sempre più frequente anche a causa di scorrette abitudini di vita.
La fisiopatologia di questo tipo di disturbi è relativa ad un alterato controllo neuromuscolare della componente viscerale e può essere responsabile di vari problemi come stipsi, diarrea e gonfiore.
In casi come questi, il trattamento osteopatico si pone l’obiettivo di ristabilire il corretto equilibrio del SNA e dei suoi annessi.
Il sistema parasimpatico si occupa di veicolare l’informazione neurologica tramite il nervo vago, ha la funzione di attivare la peristalsi e contemporaneamente di inibire la dinamica sfinterica, al fine di favorire i processi di digestione e assorbimento. Il sistema ortosimpatico viceversa attiva gli sfinteri e inibisce la peristalsi.
In queste condizioni rivestono fondamentale importanza i farmaci assunti e le infezioni pregresse, la letteratura scientifica suggerisce come il virus dell’Hepstein Barr, il Cytomegalovirus o l’Herpes virus possano innescare un’infiltrazione infiammatoria che colpisce il plesso mioenterico.
A tal proposito, questa tipologia di pazienti necessita di una valutazione multidisciplinare composta da medico clinico, osteopata e nutrizionista per poter individuare le cause e il corretto trattamento da offrire.
Tramite la palpazione, l’osteopata valuterà lo stato del quadrante addominale, rilevando e manipolando zone con alterazione della trama tissutale e ridotto range di mobilità, che attestano un processo infiammatorio che può disturbare la conduzione dei nervi orto e parasimpatici.
Il nutrizionista valuterà, tramite fine strumentazione (Bia e metabolimetro), lo stato infiammatorio intra ed extra-cellulare, proponendo un piano nutrizionale finalizzato all’abbassamento dello stesso e al miglioramento dell’attività metabolica.
Il Clinico del nostro centro, si occuperà, in parallelo, di valutare la condizione farmacologica e l’eventuale presenza di patologie del cavo addominale tramite esame ecografico